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Pera signora della valle del Sinni
Pera signora della valle del Sinni

Pera signora della valle del Sinni

La presenza della coltivazione del pere nel contesto agricolo del Metapontino è attestato almeno dal Settecento e riportato anche nella Statistica Murattiana che prende in esame le produzioni presenti in epoca ottocentesca. 
Le pere facevano parte del paesaggio tipico di questa zona collinare: ai margini dei campi di cereali i pastori erano soliti innestare i perastri selvatici con alcuni ecotipi di pere che venivano poi utilizzate alla raccolta per alimentazione delle loro famiglie e degli animali. 
Muscarelle, Muone, Lardere, Sciesciuu, Granete , San Giuvan sono alcune delle varietà locali presenti sul territorio, alcune delle quali, di qualità organolettica elevata, fino agli anni ’50 erano vendute tramite intermediari fino in zona di Napoli.
La pera però più interessante e diffusa nella zona della Val Sinni era la Signora o Signura, delicata nel profumo e nella consistenza, da mangiare al momento della raccolta oppure ottima per la trasformazione in sciroppati, marmellate ed essiccata.
Una pera piccola, di peso variabile da 35 a 60 grammi, di colore giallo alla raccolta e screziature rosso intenso che si sviluppano sull’epidermide con la sovramaturazione, polpa bianca, molto profumata a maturazione

Stagionalità

La raccolta delle pere avviene da luglio, in modo scalare, conservate si possono consumare tutto l'anno.

Le pere sono significativamente scomparse dalle aree agricole del Metapontino quando la meccanizzazione ha fatto il suo ingresso nella coltivazione dei cereali, i campi coltivati sono diventati appezzamenti estesi e gli alberi che li delimitavano sono stati abbattuti per non creare confini o impedimenti alla movimentazione delle macchine agricole.
Le aree a vocazione frutticola si sono invece specializzate in pesco ed albiccocco.
Solo nelle aree marginali, meno interessate da questi fenomeni e dove gli agricoltori e pastori hanno continuato a innestare i peri selvatici con gli ecotipi locali la pera Signora e le altre varietà non si sono perdute.
Oggi un Presidio vuole tutelare gli alberi rimasti sul territorio e promuovere l'avvio di nuove coltivazioni di pera Signora, per dare reddito all'agricoltura locale attraverso la valorizzazione della produzione tradizionale e dei suoi trasformati.

Area di produzione
Nova Siri, Rotondella, Valsinni, San Giorgio, Tursi e Colobraro, provincia di Matera

Presidio sostenuto da
Gal Cosvel

Via Herculia

Da un'antica strada di epoca romana, parte un percorso nuovo verso le eccellenze enogastronomiche della provincia di Potenza.