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Farina di Mischiglio
Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati

Farina di Mischiglio

05 Marzo, 2014

Area di produzione
Nei comuni del Serrapotamo (Calvera, Chiaromonte, Castronuovo S.A., Carbone per la produzione della farina di mischiglio tradizionale – Fardella, Teana per la produzione di farina di fave)

Descrizione sintetica del prodotto e materie prime
Farina di mischiglio di fave leggermente più scura dal colore giallo/avana chiaro.
Farina di mischiglio tradizionale dal colore ambrato. Le due farine si adattano alla produzione di pasta.

Farina di mischiglio tradizionale (Ceci bianchi, orzo, favino con aggiunta di grano tenero di carosella e grano duro della varietà cappelli);

Farina di mischiglio solo fave (fave con aggiunta di grano tenero della varietà carosella e grano duro della varietà cappelli).

Materiali ed attrezzature per la preparazione
Molino, macchina per la setacciatura, miscelatore.

Tecnica di preparazione conservazione e stagionatura
Farina di mischiglio tradizionale (si esegue la cernita a mano delle fave e del ceci con successiva macinatura e setacciatura del prodotto. Successivamente si aggiunge la farina di grano tenero della varietà di “carosella” e di grano duro della varietà “senatore cappelli”. Il tutto si miscela con le seguenti proporzioni 1/3 di mischiglio (Orzo 35% -Favino 45% -Ceci bianchi 20%), 1/3 di grano tenero e 1/3 di grano duro.

Farina di mischiglio di fave (si esegue la cernita a mano delle fave con successiva macinatura e setacciatura del prodotto. Successivamente si aggiunge la farina di grano tenero della varietà carosella e di grano duro della varietà cappelli. Il tutto si miscela nella proporzione di 1/3 per ogni componente).

Descrizione dei locali di lavorazione e periodo di produzione
La preparazione avviene in locali idonei.
Il prodotto è disponibile tutto l’anno.

Riferimenti storici
Farina utilizzata per la preparazione della pasta già nell’antica contea di Chiaromonte e nei marchesati di Caldera Favella e Teana. Pasta già documentata nel tardo Rinascimento. Rappresentava la pasta dei contadini che non potevano permettersi l’acquisto della semola, assai cara per le loro tasche: ne mettevano un poco nella preparazione del mischiglio, giusto per avere quel minimo di glutine che serviva a tenerla compatta. L’area, un tempo molto depressa, ha conservato la consuetudine di questa fino agli anni ’50 del Novecento, quando il benessere ha fatto mettere nel dimenticatoiotutto quello che nel cibo sapeva di povertà e indigenza.

- Sagra del Mischiglio: Fardella 18 agosto di ogni anno; Teana 10/20 agosto di ogni anno.

- Disciplinare Tecnico per la certificazione della “Mischiglio”.

- Alla ricerca del Buono – Guida ragionata ai prodotti e alle aziende del Parco del Pollino.

- Guida al Parco Nazionale del Pollino e ai Prodotti Certificati.

- Atlante della tavola – Federico Valicenti.- Cucina italiana – Aprile 2007.

- Il Quotidiano della Basilicata – Maggio 2007.

Via Herculia

Da un'antica strada di epoca romana, parte un percorso nuovo verso le eccellenze enogastronomiche della provincia di Potenza.